PENSIERI CALVI
martedì 3 giugno 2008
Ed è cosi che mi manchi
cosi tanto da sorridere alla pioggia
cosi tanto da restarmene in silenzio
Guardo la gente camminare nel caos
assisto all'infinito di una strada
mi specchio in ciò che sarei potuto essere
Tu non ci sei e la sera arriva veloce
lasciandosi alle spalle nidi di uccelli muti
insieme a speranze in fiamme oltre l'arco dell'orizzonte
Ascolto il rumore del mare che non c'è
e mi ritrovo nella tua voce piccola
come un bambino impaurito
senza bocca per parlare
senza occhi per capire
Dove sei adesso?
Tra quali anelli o diamanti di plastica?
Tra quali braccia di uomo infranto?
Ovunque tu sia sento il tuo respiro aprirsi come le fauci di Eolo
e correre verso i miei polmoni saturi del tuo profumo
Banale sarebbe dirti ti amo
perchè banale è la mia condizione di cuore spezzato
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