PENSIERI CALVI

lunedì 20 gennaio 2014

Una Notte Disperata

Gocce di brina. Stomaco stravolto. Confusione di onde. Rigurgiti spiazzanti.
Situazione scivolosa metallica. Mani fredde. Disorientamento. Febbre.
Profumo acre. Gusto amaro. Alba ghiacciata. Solitudine interna. Gambe paralizzate.
Panchine vuote e luci nella notte. Capotreno ubriaco. Binari morti. Bottiglie e clochard. Conati di vuoto.
Pozzanghere di lacrime. Caffè ristretto. Tristezze d'autobus. Sguardi maligni e silenziosi.
Signora decadente. Sdraiata e fatta nelle calli di Venezia. Tra lumini accesi. Finestre socchiuse. Ed ombre di abasciur impolverate.
Sottopassaggio muto. Lieve ticchettio d'ansia. Liquore avanzato. Taverna notturna per giovani disperati.
Il suono di un violino. Fulminea presa di coscienza. Abbandono postumo. Martellante infrangersi d'acqua. Orologi rotti.
La voce registrata di una putain senza nome annuncia il treno del ritorno. Ma io non ti ascolterò.
Tornerò zitto in quella taverna senza finestre. Per non accorgermi del giorno che viene. E per rivivere domani. L'intimo strazio di questa notte disperata.
posted by Franz at 13:20

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