PENSIERI CALVI

venerdì 22 agosto 2008

IL MARE, UNA COSA CHE BISOGNERA' AFFRONTARE

Quando stanno morendo, i cavalli respirano.
che hai fotografato la mia chitarra che adesso è morta rotta. è sorridevi dappertutto coi tuoi capelli corti. pensavo fossi riservata e per lavarti le mani andavi su un'altra galassia. e le stelle cadono negli occhi con rumore di vetri e delle petroliere che sprofondano nel mare. di vestiti sepolti in appartamenti abbandonati da noi. al primo e penultimo anno di università. quando stanno morendo, le erbe si seccano. la notte era blu metallizzata e ci correvamo dietro facendo finta di non vederci. e sotterrando tra colpi di tosse e conversazioni la nostalgia. il nostro reparto di artiglieria. il nostro reparto di cardiologia. e i nostri ricordi si mettevano a dormire su tutti i centimetri liberi di pavimento della casa dei miei genitori. e tu che sei nei cieli. che sei lo spartitraffico dei desideri. e che sei stata a milano per un colloquioo lunghissimo e che ti ha fatto schifo e il duomo è ancora coperto dalle impalcature. e hai presente gli incubi che diventano così ingestibili che ti svegli ridendo, e sul muro del pianto ci siamo ancora piegati dal ridere sommesso. come a scuola dietro i capelli. è che guardiamo troppo pochi film. quando stanno morendo, i soli si spengono. e poi si riconoscevano nei film porno. e le macchine corrono, e i fiumi in piena di ghiaia e di lattine. e la città che sembra un congelatore e costruiamo delle discariche per quegli articoli e per le domande del cazzo, e al telefono non ti riconosco neanche.
quando stanno morendo, gli uomini cantano delle canzoni.

Le luci della centrale elettrica


posted by Franz at 01:34

2 Comments:

...questo testo è...eccezionale...sembra il testo di una canzone!!wow!

12:25 PM  

Si è vero...
Mi piace molto come scrive sto tipo..è proprio un grande.
Grazie per la visita.

4:19 PM  

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