PENSIERI CALVI

mercoledì 15 ottobre 2008

Serenità e Distensione

Dal giorno in cui le candele erano accese avrei dovuto favorirmi il lusso di una novanta gradi di metallo col tamburo in festa indirizzato alla mia testa. Avrei dovuto assistere alla rinascita terrena di un angelo infranto e alla caduta di foglie roventi lungo un viale dalla speranza perduta. Dal giorno in cui il cielo era terso e le mani bollenti, avrei dovuto ingerire fiumi di sostanza viscosa, ruscelli infiniti di collante velenoso, ampolle traboccanti di corpi rossastri. Dal giorno in cui la culla era una possibilità, le lenzuola un'occasione, i giochi d'amore un motivo di tenuta, avrei dovuto catapultarmi dal tavolo più alto dei miei sogni per poi precipitare e spegnermi nell'ingenuità risanatrice, nell'armonia che mi avrebbe reso fortunatamente cieco. Nei giorni dell'odio inutile e perdente mi stendo sulle lancette di un orologio che non esige nulla, mi arrampico sulle pareti di bicchieri pericolanti, mi sveglio sotto il peso di un vento bastardo che non venendo da lontano s'insinua in quella mastodontica arma che prima o poi tornerà a sorridermi..finendomi. Non esistono passeggiate, non esistono denti esposti, non esistono carrelli pieni di libertà, non esistono strategie, non esistono parole perché parole in questo caso non esistono.
posted by Franz at 10:06

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