PENSIERI CALVI
mercoledì 26 gennaio 2011
Nel parto di alcune nuvole pesanti si nascondono soluzioni di stacco dai terreni che ci assicurano fermezza di passi.
Tra i calici che mi circondano ieri si celano tempi usati in modo assolutamente erroneo.
Non mi interessa se le panchine dove il mio fondo-schiena trovava riposo possano mai credere a queste mie fandonie.
So solo che i miei attriti cinetici vorrebbero dileguarsi nel catrame di un sentiero che porta alla battigia dei fanghi.
Non voglio volgarizzarmi. Esigo esimermi dai concetti del ferro. Pretendo giungere al cospetto del grande maestro dei miei coglioni per chiedergli delucidazioni sul da-farsi.
Come diceva De Gregori, non c'è niente da capire.
Che senso ha capire una cosa che di senso ne ha pure troppo.
Il cervello degli esseri umani è diametralmente opposto alle opinioni spicciole e centesimali delle mie. Le ore notturne possono essere vantaggiose per qualcuno ma diametralmente opposte al mio volgare tripudio di tremori dovuti all'avere.
Se dico fottiti a qualcuno la voce delle mie parole si trasforma in arco spregevole. Che viaggiando sulla linea sottile delle mie lancette perdute s'infrange.
Dove?
Non sono cazzi che mi riguardano.
2 Comments:
meno male :)
Belloooo qui a padova mancano le tue performance live!ma quand'è che si puo avere il piacere di rivederti in zona?
Proprio ieri ascoltavo -nuotando nell'aria- e ho ripensato alle belle serate in prato.
Posta un commento
<< Home