PENSIERI CALVI

mercoledì 15 dicembre 2010



Pura considerazione senza risposta. Intima e personalissima scatola cranica. Cadavere di Pindaro sbattuto e deturpato. Continuo dimenarsi nelle strettoie di uno spazio infinito vuoto.
Il temporale è sotto di noi. I fulmini s'innalzano dalle insenature della poltiglia che calpestiamo. Il cocktail cianotico di neve e speranza gronda dalle suole dei nostri stivali mimetici. Le bocche trasudano minestre speziate di denti e valli desolate. Le mani scompaiono nell'esofago di uno spettro senza scrupoli.
Le parti interne di un individuo staccato di norma dalla nostra epidermide si armano in alta uniforme. Non camminano e volano un paio di metri al di sotto di ciò che saremmo voluti essere. Incollano sulle vetrine immagini dai contorni bruciati. Affilano coltelli di cera dalla forma programmata e spariscono senza lasciare traccia nelle prime luci dell'alba.
Un tavolo con ventiquattromila sedie ospita il convivio stupido di uno sciame di vespe. La mia poltrona di melassa diventa elettrica. E i vermi del mio piatto in finta ceramica la mia fottutissima esca.
Se solo capissi che ciò che calpesto è semplice asfalto. Se solo accettassi il fatto che ciò che respiro è di norma chiamato aria. Se solo imparassi ad unire i puntini della straziante normalità che mi circonda. Adesso. Molto probabilmente. Starei ridendo come un idiota al cospetto di questo ritratto che mi sembra di intravedere tra gli spazi oscuri dello schermo che ho di fronte.
Datemi in dono un piccolo contenitore con le parti meccaniche da sostituire.
Datemi una scia luminosa ed affilata capace di mozzarmi il capo.
Donatemi tutti i vostri vaffanculo affinché io possa restituirveli ricamati sulle ali di una farfalla.
posted by Franz at 23:46

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