PENSIERI CALVI

Ebbene si, come avrete sicuramente notato è da un pezzo che non aggiorno più questo blog. Non che io sia diventato pazzo, ma sto semplicemente pagando il pizzo del prosciugarsi della pozza delle idee. Anche sotto il peso del caldo resto ostinatamente legato al mio rapporto idilliaco con la signorina bromazepam e con gli archetipi di un esame che mi attende a breve. Consumo altresì un importante quantitativo di sigarette e non rifiuto ahimè gli abbracci dei calici e dei cicchetti. Qui in terra straniera la quotidianità procede con la velocità di un pulcino a New York e il sole sembra seguire un percorso tutto suo e nel quale non mi riconosco. Vogliamo parlare dei ritmi circadiani? Ad esempio in questo momento pur avendo un orologio in basso a destra non vi saprei dire assolutamente che ore sono e anche se la luce ha lasciato il giusto spazio alle stelle, non potrei affermare che è giunto il momento del riposo. Una bella novità, almeno per me, è che da un po di tempo ho riscoperto il gusto dello scrivere su fogli e carte sparse. Vista la premessa iniziale non scrivo nulla di che, appunto solo qua e la ciò che forse mi passa per la testa, ma sicuramente l'aver ritrovato il buon vecchio caro diario dopo anni di cenere è stata sicuramente una bella........mmmmmm cosa. Che bello impugnare una penna. Che bello impugnarsi. Che bello il verbo impugnare. Lo sapevate che l'Io non può conquistare le sconfinate terre dell'Es? Non sapendo più cos'altro scrivere non mi resta che salutarvi in un modo rigorosamente imagistico. Pecco di mala educacion.
A presto ragassi.