PENSIERI CALVI
lunedì 10 maggio 2010
Mi lascio lacerare l'anima da questi mostri che credevo farfalle
La mia pelle è stata diluita dal fango
E porto nella gola un solo desiderio
Quello di rendermi un rottame migliore
Licenziandomi domani
Dai veleni di queste macchine d'argento
4 Comments:
"licenziandomi domani.." quante parti di me ho dovuto licenziare e poi richiamare per poter migliorare .. richiamare il peggio, assaggiare la ruggine e da quel disgustoso sapore ricominciare a costruire nuove ali .. questa volta non più fatte di cera e con le quali fosse possibile toccare il sole senza rimanere bruciati ... e a dire il vero mi disfo e mi ricostruisco e poi mi disfo ancora adesso .... mi licenzio e mi recupero in un processo senza fine perché alla propria crescita non c'è fine.
Ti abbraccio Fra ;) A presto, Zoe.
Licenziarsi dalle parole, dal loro relativismo, dalla loro circostanzialità e disgustosa muta sottile.
Disfarsi di alcune anime per poi ripescarle, fotografarle ed adularle a discapito di altre.
Crescere in un circolo vizioso di gente che condanna, accarezza, ama, rigetta e spera.
Illudersi in fondo della linearità e buona fede di un serpente che mient'altro ha fatto fuorchè mordersi la coda.
Dov'è la verità?
Ti abbraccio Zoe.
La verità è sentire "la linearità e buona fede di un serpente",
è sentire che quel serpente "nient'altro ha fatto fuorchè mordersi la coda"
Dov'è la verità?
La verità è forse anche sentire d'illudersi,
ma sentire.
Vero..in parte!!
Posta un commento
<< Home