PENSIERI CALVI
martedì 3 agosto 2010
I fili metallici che in un mutismo acinetico compongono questa cute trama, bramano scioglimento selettivo.
Questo mosaico di pelle potrebbe sbriciolarsi al peso di canicola. Questa coppia di polmoni d'asfalto potrebbe ingrandirsi fino a divorare la mia sciocca terra stomacale.
In un campo senza orizzonti m'affondo nel centro. Aspettando una corda d'aria. Cercando di sbattere queste gambe senza ossa. Provando ad annusare ossessivamente l'unico fiore sopravvissuto all'ultima tempesta di fulmini.
Nel dirigermi verso il sottoscala di un ospedale atmosferico. Mi accorgo che la sala parto degli occhi versa ancora in una situazione d'allagamento.
5 Comments:
In sala parto ho visto nascere fiori, avevano tutti l'aria di sapere come andasse a finire, io, però, non avevo nessuna intenzione di farmelo raccontare ;)
Ti abbraccio
in più ti ho rubato la canzone e l'ho postata su faccialibro scrivendo: "rubata a Franz" :D
Ricorda: Io scelgo Franz :DDD
Secondo me i fiori conoscono il destino di ognuno di noi...
Vorrebbero comunicarcelo
Ma poi non ce la fanno
E quindi appassiscono.
io dico che se li sai innaffiare i fiori non appassiscono. Io non lo so fare, ma ci provo sempre. Sono morti Arturo e Augusto (due cactus), però Arturo non è morto per colpa mia è che non ha retto il dispiacere, non ce l'ha fatta.
io non voglio smettere di provarci ad imparare ad innaffiare, proprio no.
Un sorriso Franza e ridi anche tu ché sei bello quando lo fai
ovviamente la a in Franza mi è scappata :D
Un sorriso FRANZ (senza la a) :)
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