PENSIERI CALVI

sabato 26 febbraio 2011

Cerchi

Tutto ciò che si nasconde al di là del vetro macera per ore attorno ad un tavolo in ghisa.
Alcune parole esplodono e svaniscono per non tornare più. Certe foto ardono a spasso per i bordi di una posa stantia. La maggior parte degli sguardi regalati al cielo collassano per spegnersi in un buco nero lontanissimo.
Che andasse a fanculo tutto ciò che assume una qualche geometrica forma circolare.
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martedì 22 febbraio 2011

Senza Titolo

Dal centro della terra partono carovane di farfalle. I loro racconti inebriano l'inflessibilità dei miei nervi. La loro bellezza cancella la tempera lucente delle mie ali.
E' tutta acqua che scorre sulle paratie di questa pelle. E' solo un fiotto di petali che mi trascina verso l'alto. E' soltanto una sporca illusione mascherata di cromatina.
I binari che mi hanno fatto vedere il mare sono ghiacciati. Ritrovo quella schiuma tra le note infrante di una melodia senza spazio. Rivedo i miei piccoli anni nei passi indelebili di strade morte. Riascolto l'onda d'urto delle mie gioiose grida di dolore.
Nel centro della terra il fuoco è un soffio di vento acceso dai ricordi. La loro bellezza fatiscente inocula sangue vivo negli occhi. Ridandomi il sole fosforescente di una speranza non poi così evidente.
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giovedì 3 febbraio 2011

Spazi

Desidero disquisire sull'ambivalenza dei luoghi che ci circondano, per poi soffermarmi per niente sulla qualità di senso dello scritto stesso.
Notevole è ultimamente l'interesse che nutro per gli spettabili anfratti degli spazi che irrigidiscono il mio nervosismo ottico. Difatti i chiarissimi cunicoli pretenziosi di sostituirsi agli inefficaci capillari che irrorano le mie orbite, stanno oltre e passando gli steccati del mio privatissimo fiume Invalso.
I tanto millantati scavi del suolo per carità utili al trasporto delle acque verso quelle cascine tanto bisognose, stanno difatti esumando nuove opportunità di scolo ohimè ignote a ciò che di base radierei.
La mia sagoma dipinta su tela acquitrinosa ingoia dunque l'accozzaglia di colori pastello partorita da questa inopinata fioritura meteorologica.
Sulla nuvoletta passeggera e quindi facilmente trascrivibile sul libro dei destini fatali a breve termine, sorridono minuscoli esseri umani contratti.
Dall'alto della loro desertica umidità. Dal basso delle mie due biglie cascanti.
I grandi spazi che ritroviamo per ignorare, sono un'opportunità di perdita definitiva.
I binari che vorremmo raggiungere sono la volontà di scolo di cui sopra (o di cui sotto).
Ciò che le nostre mani toccano esiste nel momento in cui il filo della bocca che ci appartiene s'attorciglia al collo fino a strangolarci con l'intento faceto di soffocarci.
posted by Franz at 01:15 1 reazioni cutanee