PENSIERI CALVI

sabato 28 agosto 2010

Informazione Di Disservizio

Cari amici. Lunedì mi porterò in suolo Calabro dove in caso di riuscita sopravvivenza resterò fino a martedì sette. Settembre ovviamente.
Non parlerò di ansia perché in questo caso ansia non c'è. Di contro fiorisce in me un forte desiderio di ricongiungimento al basso Salento per intrinseci motivi di anticipatoria mancanza che tra le cime della Sila avrà certamente spazio per implodere.
Lancette, asfalto, brina ed un volto immobile colorano e cosi nutrono questo mio sbocciare di eventi. Forse sto imparando a familiarizzare con il dinamismo dolce e crudele di ciò che molte bocche chiamano Vita.
Il sole può scaldare anche l'Inverno.
Basta volerlo.
A presto amici miei.

Francesco
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venerdì 20 agosto 2010

Brain Board

Il pungiglione di un'Ape estranea alle mie orbite rilascia nettare di dubbio.
All'interno dell'alveare si consumano banchetti di sguardi ellittici. Si stillano tavole e codici cifrati. Si producono sontuose litrate di corposo succo di limone.
Dal basso di un tremore scintillante apro la mia bocca. Con la punta della lingua provo ad assaporare quell'acre d'ampolla. Con le mani giunte imploro luce nutrita da un'estensione di labbra.
Sotto la sabbia di una spiaggia ghiacciata si organizzano falò di spazzatura cerebrale.
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martedì 17 agosto 2010


Ho visto un angolo di mondo tra i balconi fioriti di una sfera.
Cadevano stelle mute tra le ciliegie esterne di un albero senza spazio. Custodivo frammenti friabili d'aria inspirata senza fretta. Viaggiavo oltre un arancio sporco di brina. Franavo sopra una buccia sterile di pelle. Risalivo senza pensare alle laviche eruzioni dei miei sensi.
Il tutto era nelle mie mani. I confini spezzati di un prato senza vento. La voglia sfilacciata di un drappo in seta pura. La paura sorridente di un fantasma in stoffa vera.
Cadevano roghi impacchettati. Custodivo regali distillati. Viaggiavo tra i pensieri di un funambolo. Franavo al cospetto di una madre dal profumo atemporale. Risalivo senza pensare alla sfioritura lacrimale.
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sabato 7 agosto 2010

Orbita

Il mio collo è rigido. Cosi come le mia turpe scatola cranica.
Nel mio bagno disincrostato conservo un albero di Natale in anticipo. Custodisco senza gelosia un pacco bomba bloccato da un'idea di tulipani. Gestisco miseramente un mazzolin di cellule dall'energia fioca.
In un presepe di villette a schiera esistono autostrade infinite di nastro isolante. Sopravvivono esseri umani in grado di comprendere i miei affetti. Brulicano frammenti di stelle capaci di sradicarmi dall'angoscia di questa elettricità.
Non voglio regali. Esigo concentrarmi sul divenire della mia corteccia orbitofrontale. Sfiorita ancora dalla consapevolezza del nostro innegabile esserci.

posted by Franz at 21:27 3 reazioni cutanee

martedì 3 agosto 2010


Meteo

I fili metallici che in un mutismo acinetico compongono questa cute trama, bramano scioglimento selettivo.
Questo mosaico di pelle potrebbe sbriciolarsi al peso di canicola. Questa coppia di polmoni d'asfalto potrebbe ingrandirsi fino a divorare la mia sciocca terra stomacale.
In un campo senza orizzonti m'affondo nel centro. Aspettando una corda d'aria. Cercando di sbattere queste gambe senza ossa. Provando ad annusare ossessivamente l'unico fiore sopravvissuto all'ultima tempesta di fulmini.
Nel dirigermi verso il sottoscala di un ospedale atmosferico. Mi accorgo che la sala parto degli occhi versa ancora in una situazione d'allagamento.
posted by Franz at 15:59 5 reazioni cutanee

domenica 1 agosto 2010


Filo Logico

Alle spalle di un banchetto allestito da cani ardono finestre schiuse.
I fiori ornamentali raggrinziti dai viali seguono la striscia continua cercando di abbellire una casa senza fondamenta. I tavoli in legno fragile bruciano al peso di un piatto senza fondo e un vecchio pianoforte suona strascichi di vagiti senza tempo.
Mani abili saltano tra un ferro e uno specchio. Braccia plastificate sbriciolano animali uccisi. Cancelli sazi di ruggine scrostano rumori di chiusura.
Il filo logico di un convivio risiede nella giusta dose del centellinare. Il continuum di un menu si ritrova nella saturazione di pelle. L'adeguatezza di uno svolgimento precipita tra gli attriti impalpabili di una conversazione senza senso.
Resta un banale concetto d'immedesimazione pavimentale. Tra i solchi sgrattati da un maniacale lavoro di candeggina. Si nasconde la scatola nera di un volgare rigonfiamento di pancia.
posted by Franz at 00:36 5 reazioni cutanee