PENSIERI CALVI

martedì 30 novembre 2010


Indossa la tua trama migliore. Scalpita, trema e sbattiti tra lastre trasparenti e palle neutre. Fuma tre ciminiere di carta arrotolata e stillati tra la melma dei sanpietrini. Morditi e squagliati la lingua tra gli acari dell'eco-pelle. Trapanati il cristallino per non accorgerti della liquefazione del nero. Guastati la zona fronto-orbitaria, fronto-insulare e temporo-polare della corteccia cerebrale per proteggerti dal pentimento. Accarezza i prodotti di scarto di tutto ciò che hai oscurato imbrattando. Calpestati e diluisciti in una pioggia di normalità temporale. Brucia il fiocco linfatico delle tue bottiglie dannatamente pregiate. Marca il territorio con il sapone annacquato della tua pelle maculata.
Organizza un girotondo del cazzo attorno alla parata delle tenebre. Sollazzati nella prospettiva di uno scalpitare solitario prossimo. Consuma senza decoro 15 piani di panna solida imbiancata da un veleno liofilizzato. Accomodati tra l'accomodamento di mille frasi spartane. Libera lo stomaco e mastica...deglutisci...sputa e crepa.
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domenica 28 novembre 2010


E vorresti terminare quella tazza di the per assistere all'ultimo duello dei tuoi fantasmi. E vorresti raccogliere i tuoi vestiti migliori per correre verso l'ultima corsa di quel treno.
Vorresti anche solo il granello di una lacrima da portare con te. Il dolcissimo soffio di uno strascico di cuore. Il profumo agrodolce di ciò che stai per lasciare.
Vorresti gli aloni dei tuoi specchi più grandi. Per gettarli tra gli aghi ghiacciati del finestrino. Per ricordarti del sangue amaro dei suoi cocci infiniti. E non avere più scuse per farti del male. Ancora.
Vorresti una foto sbiadita da imbrattare con un pianto di candele. Il gemello in fasce di quel fiore che hai abbandonato tra la brezza della scogliera. Il suono impalpabile di quel battito dimenticato tra i lati oscuri di una pozzanghera. La melodia struggente di un amore che non può avere confini.
Vorresti accarezzare le tue mille immagini riflesse. Per sussurrarti che molto probabilmente vai bene cosi. Tra il calore di una coperta senza pretese ed un angelo di seta che certamente non smetterai mai di amare.
posted by Franz at 23:38 2 reazioni cutanee

giovedì 25 novembre 2010


Miserevole continuum di rugiada e substrati di pelle arida.
Occhi sostanziali levigati da rocce di mare nascosto. Stomaco ingarbugliato da un'unghia imbrattata di nero. Mani rinsecchite da un sole affogato nelle fauci dell'orizzonte.
I mille passi che mi separano dal bordo di cristallo s'incollano alla gomma squagliata delle strade. Il battito renale dei miei altrettanti cuori danza al ritmo di reflusso. L'idea magnifica dell'accudimento dei malanni gravita tra gli spazi interstellari delle mie angoscie.
Cosa si nasconde nelle zone d'ombra dei pianeti?
Sono cosi piccolo ed incosciente che posso solo supporre fioriture di girasoli piegati un po troppo.
Girasoli forse stanchi. Girasoli forse morti.
posted by Franz at 19:59 0 reazioni cutanee

martedì 9 novembre 2010

Post Triste

Grazie a tutti coloro che hanno commentato i miei post precedenti e che ahimè ho (dovuto?) cancellare.
Lo so che è bizzaro rispondere cosi, ma nel presente blog questa modalità risulta a mio avviso fin troppo normale o comunque fedele alla linea.
A questo punto una domanda sorge spontanea: Ma perchè cancelli le cose che pubblichi?
Se cosi non fosse mi discosterei dalla linea di cui sopra e comunque dovrei pagare lo scotto di uno stile a mio gusto anacronistico.
E allora perchè le pubblichi?
Perchè sto imparando a conoscere i meccanismi che regolano la trasmissione delle informazioni che vanno dal cervello alle mani.
Un abbraccio forte a tutti cari amici, grazie ancora, sopportatemi se e finchè ne avrete voglia e scusatemi per questo post triste.
Fosse l'unico :)
posted by Franz at 22:44 3 reazioni cutanee


Beltempo

Stupefacente conclave di vermi. Il loro fumo viola continua ad issare la mia anima. La loro costanza nel dimenarsi non ha mai smesso di catapultarmi all'interno.
La corda vita sottintende un intricato fascio di nylon sottile. La strettezza fangosa di un mazzo da tavolo di stradine e capillari presuppone una lussuosità sfacciata di mura.
Ho voglia di un pezzettino di pioggia da insultare. Di un sorriso di creta da modellare. Di un bassoventre di nuvola da calciare.
L'esistenza ovvia di una dimensione parallela a questo ammasso di cellule terrorizza il mio agire congruo all'area sottostante.
Non mi resta che stringere un accordo urlante con l'aculeo del mio masochismo più lampante.
posted by Franz at 15:14 0 reazioni cutanee