PENSIERI CALVI

lunedì 22 febbraio 2010


Fermo in un punto e circondato da un mare in tempesta di occhi e labbra dure. Fermo in un punto con i piedi bloccati dall'asfalto sotto un cielo di lingue amare. Immobile al centro della piazza, con le mani tumefatte in una pozzanghera d'acqua salata, con la gola distrutta e la salivazione in fiamme.
Fermo in un punto e sommerso da grida e pezzetti di denti, impaurito da ciglia bruciate e capelli senza forma. Immobile in una foresta di fulmini e raggi ultravioletti, spaventato da carni scure e spade incandescenti. Fermo in un punto e picchiato dai passanti, internato e spento da sorrisi labili e sospiri impalpabili.
Immobile e manipolato. Fermo in un punto e circondato. Immobile e deriso. Sollevato, applaudito e ucciso.
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giovedì 18 febbraio 2010

Fotografie

Le mie fotografie sono diamanti incastonati nella scatola che le contiene. Sono ritratti in colore acceso di tutte le connessioni cerebrali che ho perduto per strada. Sono lo specchio fedele di un paio d'occhi e labbra distesi senza menzogna.
Le mie fotografie sono porte temporali traghettatrici di farfalle, sono i rettangoli di una dolcezza autentica, sono le mie piccole mani coccolate dalla tenera forza di mio padre.
Le mie fotografie sono i respiri quieti che mi hanno abbandonato, sono le grida di mia madre in apprensione, sono il coraggio di rivedere la mia dolcissima serenità in miniatura.
Le mie fotografie sono il mosaico dei miei pezzi mancanti che vorrei riavere in questa sospensione d'eclissi.
posted by Franz at 04:05 7 reazioni cutanee

lunedì 15 febbraio 2010


Urla pure coglione sotto il peso di questa luna. Urla pure perché sarai ascoltato e compreso. Urla con la mano fuori da questo cazzo di finestrino. Urla stringendo il tuo cuscino.
Urla coglione e squarciati le gambe. Urla pure perché sarai ascoltato e compreso. Urla stringendo il tuo cuore annacquato di dubbio. Urla e scappa. Urla e cammina. Urla e nasconditi sotto quel lenzuolo di cartavetro. Urla perché sarai ascoltato. Urla perché sarai compreso.
Urla pensando agli occhi di chi ti vorrebbe come prima. Urla strisciando sull'asfalto. Urla ricordando quella pace fatua che pensavi di possedere. Urla confidando nei tuoi più saldi appigli. Urla precipitando nel tuo più soffice nulla.
Urla pure coglione. Urla con tutto te stesso. Urla all'infinito senza paura di disturbare. Urla perché nessuno mai ti ascolterà.
posted by Franz at 02:20 4 reazioni cutanee

sabato 13 febbraio 2010


Il centro del labirinto è simile ad una lingua d'Inferno.
Un mostro dagli occhi rossi e labbra d'acciaio si aggira incessante alla ricerca del mio respiro. Sento i suoi passi pesanti avvicinarsi sempre più. Sento il suo cuore battere d'amore rabbioso. Scorgo i suoi passi ravvicinati tra i viali già imbrattati dal suo sangue velenoso. La cosa che mi terrorizza di più è il vedere quella melodia di vita che si sviluppa tra le dolci note del cielo. Io vorrei afferrarla ma non posso raggiungerla. E allora inizio a piangere lasciando tracce del mio passaggio. Il mostro coglierà la salinità di queste lacrime e mi troverà prima del tempo. Inizio a correre. Ancora una volta. A scappare come un verme tremante tra queste siepi secolari. I miei occhi guardano il cielo. Le sue nuvole gonfie di quiete. Io vorrei afferrarle ma non posso raggiungerle. E allora urlo tra questi altipiani di persone che compongono quel cielo. Invidio le loro risate. Invidio il loro essere. E continuo a correre tra questo silenzio imbarazzante che sembra non avere confini.
posted by Franz at 17:17 3 reazioni cutanee

venerdì 12 febbraio 2010

Ritagli

Ritagli di gesso e cartone. Costruisco il mio corpo su cui scaricare la mia rabbia. Per ovvi motivi etici non mi guarderò nemmeno le braccia. Ne mi guarderò allo specchio. Costruisco il mio corpo su cui provare oggetti di peso e spessore. Costruisco il plastico del mio cuore. L'arteria centrale, semmai dovesse essercene una, varrebbe cento punti. Per ovvi motivi etici le frecce saranno in metallo. Non utilizzerò nessun fac-simile. Ne mi guarderò allo specchio. Ritagli di gesso e cartone. Mani impastate nell'argilla. Aspetto solidificazione. Per inveire contro chi si azzarderà a scalfire il plastico delle mie parole di merda.
posted by Franz at 20:32 0 reazioni cutanee

martedì 9 febbraio 2010


Non riesco a pronunciare una sola parola al cospetto di questa montagna di ruggine.
Il nettare di nuvole scivola delicatamente sulle sbarre delle mie gabbie mentre dall'alto provo a trattenere i miei occhi sempre più distanti da me.
Ho solo l'illusione di due mani e non so nemmeno se sono le mie.
M'incammino indietro e verso il basso provando a raschiare l'aria alla ricerca di un appiglio.
Trovo fotografie e ritratti di un tempo sbranato dall'orizzonte, rivedo sorrisi sbriciolati negli echi di un temporale d'estate, sento il suono ovattato della mia voce in lontananza.
Calpesto scarti d'acqua provenienti dal ferro e mi fermo a pensare agli attimi sepolti in vita, a quel tempo che ingannava la mia quiete, a quei pomeriggi d'affetto rimasti sulla stoffa dei divani.
Strade di terra e sassi bramano i miei passi senza voglia, futuri annacquati attendono l'esplosione dei miei brividi, sogni d'amianto scrivono il riscatto su questa pelle già tesa ad un abbandono senza ritorno.
posted by Franz at 23:13 3 reazioni cutanee

domenica 7 febbraio 2010


Lu Rusciu De Lu Mare

'Na sira ieu passai de le padule, e 'ntisi le ranocchiule cantare. Comu cantane belle a una una pariane lu rusciu de lu mare. Lu rusciu de lu mare e' mutu forte, la fiija de lu re, se da alla morte. Iddha se da alla morte e ieu alla vita, la fiija de lu re, sta se 'marita. Iddha sta ssè 'marita e ieu me 'nzuru, la fiija de lu re, me da nu fiuru. Iddha me da nu fiuru e ieu na parma, la fiija de lu re, se da alla Spagna. Iddha se da alla Spagna e ieu 'nTurchia, la fiija de lu re, la 'zzita mia. E vola vola vola, palomba, vola, e vola vola vola, palomba mia. Ca' ieu lu core meu te l'aggiu ddare. E vola vola vola, palomba, vola e vola vola vola palomba mia. Ca' ieu lu core meu, te l' aggiu dare.

posted by Franz at 14:35 4 reazioni cutanee

mercoledì 3 febbraio 2010

Piume

Calcinacci. Enormi pezzi di muro. Mattoni pesantissimi. Sfere di piombo attaccate alle caviglie. Inutilità sostanziale. Inutilità reale. Patologia normale.
Una grotta dalle pareti viscose. Cunicolo sociale. Sopportazione aberrante. Fiato corto. Voglia d'esplodere. Pesantezza grave. Grave necessità d'eliminazione. Parola greve.
Scarto. Rifiuto tossico. Impossibilità d'accettazione. Rossetto velenoso. Mano riluttante. Pavimento sporco. Ansia.
Città distrutta. Sogni infiammati. Nascondiglio opportuno. Sassi roventi. Montagne. Sassi. Pesantezza. Sassi. Frane. Ferro, piombo e acciaio.
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lunedì 1 febbraio 2010


Incessante logorio di Streghe intente e spietate nell'interporsi tra linee d'occhi imbarazzati.
In un giardino di mani secche e rigogliose s'alternano echi di fermezza in parole di cartapesta a dita lesionate in petali di piacere chiamato acqua. Il vento ha perso la sua importanza, inghiottita e resa bacio da un tetto irraggiungibile di labbra. Nei bassifondi di un Io incerto s'affiggono quadri ritraenti pelle. Precipito in un tunnel chiamato Mancanza. Dal cerchio graffio muschio e pareti cilindriche. Piango nebbia. Fuori nevica.
posted by Franz at 03:11 2 reazioni cutanee