PENSIERI CALVI

giovedì 27 agosto 2009



















Mi lascio trascinare da questa bellezza di occhi che si toccano dinanzi ai miei. Ogni sera dinanzi al mare mai nulla è come prima e nel ritorno verso casa ti assaporo nella tua dolcissima salsedine perdendomi insieme al fumo che fugge dal finestrino in corsa. Sento il rumore dell'asfalto mentre mi accorgo che le mie labbra non esistono più e mi lascio accarezzare da quel vento di pioggia cosi vicino e vero da sembrare irreale. Il tramonto è appena dopo le luci dei miei ricordi e il rumore delle onde è una farfalla sperduta che m'implora di non smettere di fissare i suoi ultimi colori. Intanto quel lieve canto di Ionio diventa soffice linea d'ombra che mi costringe sempre più a precipitare nella luna che timidamente si affaccia al divenire.
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mercoledì 26 agosto 2009

Mick Harvey - Photograph

Friabile e consumata fotografia d'autunno. Leggera e dai bordi bruciati ti ho vista danzare tra la schiuma del mare e l'abisso di fondo di questa birra in fine. La tua immagine è riflessa dal punto più basso di una pozzanghera ed il pallore di ciò che ritrai dal bagnato di questa timidezza di pioggia. Fotografia d'autunno.Inappropriata presenza viva e nutrita dall'ansia del mio stomaco, porta logora e ruvida di un inverno senza neve, profumo passito di ingannevole nulla. Ciò che mostri sulla tua pelle di carta sono passi induriti da ricordi, carezze di vento di un futuro freddo, stanco colore nero di un tempo mai esistito. Fotografia d'autunno. Arma laminata senza cornice, portatrice di un impasto di presenze disciolte, luce rossa velenosa di parole che ritornano, poi muoiono, poi rinascono sul film di una pellicola senza pretese. Vedo strade sempre più sole, ascolto echi dubbi di risate in viaggio, cammino sul bordo di quest'ultimo raggio di sole pensando alle stelle che ci sono state ed alle stelle che cadranno. Passeggio oltre questi nidi di sabbia creati di forza dalla tramontana mentre una fotografia d'autunno, senza fretta, inizia a divorare l'orizzonte.

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Crolli di città e coscienze, crolli di parole e silenzi, crolli di sguardi e rimpianti. Tutto crolla nei confini del mio sporco feudo di sabbia, tutto si sbriciola nei bassifondi della memoria, ogni mia cosa arde tra le sue vesti di clown e si prepara a sprofondare...tra crolli di bocche senza fiato, esplosioni di strade senza ombra, entusiasmanti ricostruzioni di grattacieli senza fondamenta.
posted by Franz at 02:29 0 reazioni cutanee

mercoledì 19 agosto 2009

Marina Di Guardiola

E' alba e silenzio
lacrime e brina
nebbia e autostrade
Infreddoliti continuiamo a volare
come dolcissimi angeli
ben oltre la scogliera
verso le mute onde di un oceano appena sveglio
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domenica 16 agosto 2009

Voglio conoscere il mio angelo
il mio dolce angelo custode
Voglio inseguire le mie farfalle ed essere catturato da loro
Voglio il mio fiore
il mio colore preferito
Voglio uccidere i topi
le pulci giganti che mi circondano
le tigri che mi assalgono
Voglio un amore sincero
sorrisi speciali
occhi solo per me
Voglio rinascere dal fango
Voglio portare con me una manciata di sabbia dal fondo
Voglio esperienza
calore e stupore
Voglio fermare il missile
disinnescare le bombe
entrare in tempo di pace
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Tempi e Lacrime

Ridatemi gli anni della strafottenza, gli anni della bicicletta nera, di Corso Milano, dell'Atanor e del collegio Carli. Ridatemi gli anni delle feste Erasmus, gli anni degli Spagnoli in ogni casa, delle colazioni alcoliche, di Via Anelli e della residenza De Cristoforis. Ridatemi gli anni di piazza delle erbe, dell'alba al Banale, dei discorsi col Bradipo e della casa in via Lagosta. Ridatemi gli anni delle notti insonni, gli anni del the sul balcone, gli anni delle gite a Bologna e del bar della stazione. Ridatemi gli anni dell'intercity night, gli anni delle cuccette, dello spritz ad ogni ora, degli aperitivi dai Cinesi e delle birre Breda. Ridatemi gli anni della contestazione, gli anni della palazzina 11, dei cd in comune e degli Afterhours in Prato della Valle. Ridatemi il Ghetto, la chitarra, la mensa Murialdo, le coperte ed i viaggi dal Cava. Ridatemi coloro che ne sanno a bizzeffe, coloro a cui non passa un cazzo, tutti quelli che si siedono attorno la fontana. Ridatemi l'In's, l'Alì, il Prix, Il Dix ed i negozi Africani. Ridatemi le mie sorelle, il mio stress produttivo, i miei quaderni dimenticati, la casa del Re, l'abbraccio di Oscar ed i sorrisi di "Quasimodo". Ridatemi l'Arcella, via T.Aspetti, via M.Buonarroti, via Dante, il Blasco, Zapata, i Carichi Sospesi, l'Arci ed il cavalcavia. Ridatemi gli anni in cui tutto era o almeno sembrava.......terribilmente più facile.

"E chiedimi perdono per come sono, perchè è cosi che mi hai voluto tu. Prendimi per il collo prendimi per mano, che non mi trovo più"

Francesco De Gregori
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martedì 4 agosto 2009

Favoletta

Non ne vale
e mai sarà pena vitale
travestirsi da Enea
al prossimo Carnevale

Inutile è perder tempo e voglia
per riconquistare ciò che sempre sarà
una banale città di Troia

Con affetto a Peppo
posted by Franz at 01:52 5 reazioni cutanee