PENSIERI CALVI
mercoledì 31 agosto 2011
Entità "umane" affronteranno la prova di Umanità.
La commissione che sarà composta da santità canine, feline e lacertili.
Dopo un accurato e giusto sventramento dell'anima dei candidati.
Provvederà al soave smistamento cerimoniale del loro dannoso disgusto facciale.
E tu. Dolcissimo fratello.
Sarai vendicato.
venerdì 26 agosto 2011
Da quando sono diventato multiplo di me stesso la matematica è diventata una mia opinione.
Ora potrò finalmente gustarmi nell'esprimermi dandomi una colpa senza dolore diretto.
martedì 23 agosto 2011
Uomo. Truce cingolato di pelle dalle mefitiche sembianze. Squallida rosa sangue. Splendido ritratto lupo.
Uomo. Silenzioso ordigno di fibre. Villana accozzaglia di bava. Insincero infuso d'ombra.
Uomo. Splendida compagna senza slip. Affidabile puttana. Ineffabile sostegno avvoltolato alle caviglie.
Il gioco sinistro di un illusionista ubriaco permetterà alla fragilità del mio muro somatico di sparire completamente. Ma non mi asterrò però dal ringraziare il longilinei blocchi di cemento che mi salvarono dal soffocamento acquatico.
Si sbricioleranno le gambe ed una nuvola di api colonizzerà il mio alveare.
Ma nel ricordo turpe dei miei legamenti, un sostanzioso gruppo di ribelli salverà ciò che innegabilmente è stata la mia indecomponibile personalità.
giovedì 11 agosto 2011
Odio alcune frasi del cazzo tipo questa. Odio la maggior parte dei culi adagiati sulle panche delle piazze. Odio le fotografie che ritraggono le mie solite espressioni peggiori. Odio la sedia su cui sono seduto adesso. Odio gli entusiasmi e gli attriti di un convivio. Odio le parole pronunciate affannosamente. Odio i silenzi e tutti i suoni circostanziali. Odio facebook in tutti i suoi elementi. Odio molti scritti del mio blog. Odio il mio apparato fonatorio. Odio il concetto che gli occhi siano lo specchio dell'anima. Odio chi non ama la profondità di uno sguardo. Odio le mie contraddizioni.
Odio i bicchieri di plastica. Odio le pressurizzazioni emozionali. Odio dovermi giustificare nonostante a nessuno sbatta un cazzo delle mie giustificazioni. Odio non essere ascoltato. Odio essere osservato.
Odio essere assistito. Odio essere esaminato. Odio la resa, i conti e la resa dei conti. Odio chi predica male e razzola bene. Odio la musica delle giostre, lo zucchero filato e il pulviscolo atmosferico.
Odio il sale, lo iodio e tutto ciò che io ho dato. Odio tutto ciò che ho scritto finora. Odio dovermi smentire. Amo darmela a bere per ubriacarmi di illusioni.
mercoledì 10 agosto 2011
I fili intrecciati del nido. La candida stoffa del giaciglio. Lo stucco dei muri. I fornelli spenti della cucina. Il disordine pulito dei letti.
Componenti d'arredo dell'anima. Rifiniture sontuose giallo oro. Profumo di caffè stantio. Quadri e montagne di silenzi.
Rose domestiche. Uragani senza soluzione. Spine di dolore. Gocce stipate.
Legno e acciaio. Pelle rugosa e squarci di seta. Errori d'amianto senza più confini.
Nessuna redenzione. Soltanto immagini di piccoli uccelli bloccati e tesi. Immobili. Con l'osso del collo irrimediabilmente Rotto.
lunedì 8 agosto 2011
Il millantatore di felicità è deceduto in data da non destinarsi schiacciato dal peso di una combutta oculare.
La salma non sarà mai ritrovata poichè nessun oceano sarà mai in grado di occultarla.
Nessun gioco di parole. Soltanto evidenza palese della mia inconfutabile invisibilità. Quest'ultima cucitami addosso da mani che riconosco come mie.
Qualcosa fluttua sulla superficie del lago. Il suo contorno fantasma mi ricorda che forse qualcuno calpestò questa palude. La sua forma dal profumo mieloso e acre mi suggerisce che le foto che mi ritraevano seduto e spalancato probabilmente sono state reali.
Ciò che passeggia leggiadro sul ciarpame di binari tossici è lo strascico d'ombra di un matrimonio con me stesso che certamente non sarà mai celebrato.
Un verme decerebrato corre senza sosta. Scappa e saluta i miei sorrisi stupidi inoculati da chi non potrò mai e poi mai odiare.