PENSIERI CALVI
domenica 30 dicembre 2007
Lene Marlin - What if
sabato 29 dicembre 2007
L'estate è finita da mesi ormai, eppure ricordo ancora il nostro mistico vagabondare per le stradine di Otranto o dei piccoli paesi sulla litoranea per Leuca.
Ricordo il nostro rincorrerci attraverso quell'inebriante profumo di mare e quelle fragranze resinose di incensi, che ci raccontavano leggende di oasi nel deserto, di tramonti sull'Egeo e carovane lontanissime.
Ricordo quella percezione di sospensione pomeridiana lungo i viali infuocati, intorno ad un brusio di campane perdute, attraverso la forza sul bastone di mani anziane, ruvide e segnate, che riposavano nel piccolo bar della piazzetta.
Ricordo quel silenzio dettato dalla canicola e cucito sul cashmere; quelle stoffe dal Marocco lasciate danzare sui muri bianchi delle case sotto il vento di scirocco.
Ricordo il gusto del sale attraverso le invisibili insenature dei nostri baci, i piccoli negozietti di souvenir, le chiese arse, il nostro volare sott'acqua alla ricerca di perle e conchiglie colorate.
Ricordo il sudore, la freschezza dell'acqua e il suo scivolare sulla pelle, le nostre mani unite sulla rotta di spiagge infinite.
Ricordo l'arrivo della sera e il tavolo della nostra cena, dove tra candele e vino bianco, condividevamo sguardi intensi d'amore e afrodisiaca libertà, attraverso la ricerca del piacere, sul sogno di un'estate eterna.
venerdì 28 dicembre 2007

Nuda sei semplice come una delle tue mani,
liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente,
hai linee di luna, strade di mela,
nuda sei sottile come il grano nudo.
Nuda sei azzurra come la notte a Cuba,
hai rampicanti e stelle nei tuoi capelli,
nuda sei enorme e gialla
come l'estate in una chiesa d'oro.
Nuda sei piccola come una delle tue unghie,
curva, sottile, rosea finché nasce il giorno
e t'addentri nel sotterraneo del mondo.
come in una lunga galleria di vestiti e di lavori:
la tua chiarezza si spegne, si veste, si sfoglia
e di nuovo torna a essere una mano nuda.
Pablo Neruda
giovedì 27 dicembre 2007

Dormirò accanto a te stanotte, per poter godere della tua pace e cucirla sulla trama dei miei sensi.
Dormirò senza chiedermi quale onda ti ha portato dinanzi ai miei occhi o quale brezza ti allontanerà per sempre.
Dormirò affondando le mie mani in ogni singolo istante che ci vedrà uniti, attraverso la seta dei tuoi capelli mentre saremo abbracciati.
Dormirò senza pensare al mattino dopo, in cui tu non ci sarai più e la sabbia ricomincerà a danzare, riportandomi agli occhi, vestita di vita reale, la mia tanto sveglia paura d'amare.
lunedì 24 dicembre 2007
Credo che la vera magia del Natale sia rimasta soltanto nel candido luccichio degli occhi dei bambini, nelle loro piccole mani protese a ricevere il mistero di un regalo, nel loro imbarazzo e commozione nel trovarsi dinanzi a quel grasso vecchietto barbuto, icona di bontà e generosità.
La vera magia del Natale è rimasta solo li, nell'attesa di un cuoricino che batte la notte del 24, nella curiosità del risveglio e nella corsa veloce lungo il corridoio di casa verso l'albero ancora illuminato.
Io purtroppo vivo l'artefatto di questa ricorrenza, e gli occhi mi si rinsecchiscono nel vedere questa bontà spuria danzare nelle piazze, questo ricambiare pace falsa nel bel mezzo di un conflitto reale, questo rito pungente di scambio di baci guancia a guancia.
Vivo questi giorni nella rabbia di imbattermi costantemente nell'ipocrisia e nella falsità fatta massa, nell'incredulità di vedere cambiamenti umani transitori e tanto repentini.
Il freddo sulla mia pelle è amplificato altresì da questo continuo martellio di canzonette del cazzo, sempre uguali, quasi a coprire ciò che realmente avviene, quasi a velare e ammorbidire quel brusio alle spalle, quell'annullamento sopito di un gesto di pace poc'anzi avvenuto.
Lo zucchero a velo scendeva dalle stelle, a coprire la vera natura dell'impasto del panettone.
SINCERAMENTE
BUONE FESTE
domenica 23 dicembre 2007
Vite che si uniscono nel volo di un'amicizia, come farfalle beate, alla ricerca degli stessi fiori, nello stesso viaggio emozionale.
Vite che si fondono nell'empatia di un sorriso, in un amore impalpabile, oltre i confini di sesso e appartenenza.
Vite strette per mano lungo un viale di stelle, che si toccano con le parole e si accarezzano con la purezza degli sguardi.
Vite che danno vita e che si impegnano a migliorare il mondo, oltre le regole del cielo, sfidando il vento e quell'elettricità propria della falsità.
Vite che si riconoscono in un bacio e nel ricordo di un sogno, nell'armonia e nella pace di un insieme di vite ammirate dall'alto.
venerdì 21 dicembre 2007
A volte vorrei fuggire, scappare, evadere, evaporare come la nebbia sotto i primi raggi del sole.
Vorrei inseguire la ruggine di un treno, attraversare fiducioso i binari gelati, lanciarmi attraverso le insenature di un mare lontanissimo.
Vorrei cogliere il frutto della stabilità e dissetarmi del suo nettare rame; vorrei scendere e risalire da colline irraggiungibili e scivolare lungo un pontile infinito.
Vorrei sorridere stringendo tra le mani la primavera e i suoi strascichi d'inverno; vorrei aprire gli occhi sul mondo, aggirare le tempeste e volare a mezz'aria dalla terra.
Vorrei aggrapparmi al lampione di una città perfetta e guardare verso l'alto; vorrei uno scrigno di pura libertà e una donna con la quale condividerlo.
Vorrei una casa sospesa sulla brezza, una tendina di conchiglie e il profumo delle nuvole sulla mie pelle.
Voglio questo piccolissimo mondo d'ovatta
Così labile da fondersi ad un unico desiderio chiamato Equilibrio.
A belliiiiiiiii.....
Guardate un pò questi video....C'è da morir dal ridere
Vi abbraccio forte forte cari giovani e colgo altresì al balzo l'occasione per augurare a tutti un disteso e felice Natale ed un riflessivo e stupefacente Anno Nuovo :)
Che cazzo sto dicendo non lo so!!! Sono anche le 4:00...!!! Non vogliatemene :)
Baciiii e...a presto
Video 1
Video 2
Video 3
Video 4
mercoledì 19 dicembre 2007

Continui a cadere e a scivolare sulle cose
raffreddando la mia coscienza
frantumando i vetri dei miei occhi
Continui a precipitare sulle mie labbra
insanguinando la mia pelle e alimentando i miei ricordi
Non riesco più a fermarti
e mi lascio avvolgere dal fango
rassegnandomi a questo freddo
che s'insinua nelle mie mani paralizzandomi le ossa
E tu continui a cadere
sulle persone che ho amato e che amo
trascinandole con te
cancellando dal loro cuore i sorrisi
che ricordano di me
Fabrizio Moro - Parole, Rumori e Giorni
"Quando un giorno il mondo tornerà splendido
martedì 18 dicembre 2007
domenica 16 dicembre 2007
..Quando una canzone ti fa piangere..
Le mie parole sono sassi,
precisi e aguzzi pronti da scagliare su facce vulnerabili e indifese;
Sono nuvole sospese, gonfie di sottintesi
che accendono negli occhi infinite attese;
Sono gocce preziose, indimenticate,
a lungo spasimate, poi centellinate;
Sono frecce infuocate che il vento e la fortuna sanno indirizzare;
Sono lampi dentro a un pozzo cupo e abbandonato,
un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato;
sono foglie cadute, promesse dovute
che il tempo ti perdoni per averle pronunciate;
Sono note stonate,
su un foglio capitate per sbaglio, tracciate e poi dimenticate,
le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire, lo ammetto.
Strette tra i denti, passate e ricorrenti,
inaspettate, sentite o sognate.
Le mie parole son capriole, palle di neve al sole,
razzi incandescenti prima di scoppiare;
Sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare,
piccoli divieti a cui disobbedire;
Sono andate a dormire
sorprese da un dolore profondo che non mi riesce di spiegare,
fanno come gli pare, si perdono al buio per poi ritornare;
Sono notti inteminate, scoppi di risate,
facce sovraesposte per il troppo sole;
Sono questo le parole, dolci o rancorose,
piene di rispetto oppure indecorose;
Sono mio padre e mia madre,
un bacio a testa prima del sonno, un altro prima di partire;
Le parole che ho detto e chissà quante ancora devono venire
Strette tra i denti, risparmiano i presenti,
immaginate, sentite o sognate,
spade fendenti,
al buio sospirate,
perdonate, da un palmo soffiate.
Samuele Bersani - Le mie parole
sabato 15 dicembre 2007
(Il Bacio di Giuda)
Scambio nauseante di profumo e saliva
scoppiettio di fede e di auguri scintillanti
esplosioni di sorrisi e regali luccicanti
Dai tombini delle città festanti
un'invisibile nebbia ipocrita
ad alimentare un'infinita falsità
che al tempo soffocò Gesù
e con lui l'idea di un presepe vero