PENSIERI CALVI
sabato 30 maggio 2009
giovedì 21 maggio 2009
Desidero ricostruire un resoconto malsano della mia gracile esistenza. Dopo aver trovato finalmente i dieci stratagemmi che potrebbero teoricamente tenermi in vita, ho avuto comunque l'onore di prestare le mie ossa alla giunta comunale della città in cui non vivo. Sapete, dopo un sano convivio elettorale è assolutamente necessario avere un sorriso impeccabile. Ma andiamo sicuramente oltre. Le lancette del mio orologio sono in realtà armi di distruzione di massa ed io le guardo lottare civilmente sopra quel piccolo caminetto che ogni tanto mi ricorda il futuro. Le mie numerose giornate nelle giornate procedono a rilento o molto probabilmente al contrario. Basti pensare alla mia attuale anzianità ed alle mie mani fragili che stringono foto in cui ero feto e felice in quel grembo che riusciva a proteggermi. Tutte le immagini che mi ritraggono, di questi tempi, sono radiografie per le quali c'è l'assoluta impossibilità di trovare una qualsiasi chiave di lettura. Prima di lasciarvi nei cipressi dei vostri impegni, vi ricordo che tutto ciò che vi confesso lo potete trovare in tutti i migliori negozi di cazzate. Sappiate in ultima analisi che le vostre ciliegie fuori stagione sono assolutamente al sicuro tra la midollare e la corticale del mio surrene. Troverete i miei fogli accanto al vostro bruxismo e tutti i miei infatti personali ben oltre le teste di ognuno di voi. Adesso non ho più dubbi. Per dirigersi adeguatamente al di là dell'animo umano è opportuno essere fuochi d'artificio del proprio destino. O avete deciso di scoppiare?
Faccio un ragionamento un po a ritroso e che comunque non mi condurrà da nessuna parte. Ho miscelato diversi giorni fa alcune gocce della felicità con due dita di vino messe in verticale ed ho lasciato riposare l'ambrato calice di cristallo sul mio austero tavolo di legno. Dopo pochi minuti di pazzia dettata a pieno dalla mia stupidità, ho iniziato a leccare l'interno di quel vetro più nobile rendendo totalmente mio quell'intruglio oramai decantato. Ho fatto esattamente 19.000 passi in lungo e in largo senza ottenere alcun risultato. Ricordo un improvviso trillo assordante oltre quella porta chiusa bene e che separa casa mia dai cani. Ricordo grida, risate e silenzi che molto probabilmente m'attendevano oltre quello spietato spioncino amico. Ricordo un mazzolin di occhi che travestiti da esattori, nascondevano spade e parole. Per lo stupore ho pensato bene di rannicchiarmi ben oltre le stoffe rosse delle mie poltrone al fine di superare senza il minimo sforzo quell'orrendo pomeriggio di Maggio.
Adesso che è giunta la sera di un'altra epoca, continuo a pormi il dubbio che purtroppo sono ancora tanti i quesiti che passano attraverso i miei spazi intersinaptici, ma io a voi assoni del cazzo non credo di avervi fatto mai nulla.
Vi prego, aprite questa porta.
giovedì 14 maggio 2009
Io e Franz stanno bene. Non che io soffra di depersonalizzazione, ma la consapevolezza della coscienza del mio ottimale stato di salute che non mi riguarda, non fa altro che arricchire in me la curiosità di conoscervi. Sapendo dei vostri litigi, stringo tra le mani il mio ultimo costume da Giudice di Parte ritenendomi già pronto per schierarmi dalla mia. Ma vista l'imminente necessità di perdere quest'altra battaglia legale infondata, onde scadere in ridicolo conflitto, parlerò a nome di Franz salvando l'Io che siede dinanzi a me. Voglio bene solo a me stesso dirò in sede di tribunale e ve ne andrete ringraziandoci per il disturbo che prenderemo ieri pensando all'ipotetico.
Cluster One
Sfogliandomi
Il vento di sabbia che si alza dal mio stomaco è tutt'ora indicativo di vita e di attitudine mentale al ricordo. La mia fronte paralizzata stilla però gocce di un qualcosa che non riesco a definire ed i miei occhi congelati non riescono a vedere nessun tipo di caldo all'orizzonte. Il vento di sabbia che si alza dal mio stomaco è in realtà un liquido viola dovuto al fumo, una porta tra due mondi che non riesco a ricongiungere, un disegno incastonato nella mina di una matita in fiamme. Tutto sommato non c'è niente da capire e non voglio che voi capiate perché in fondo il vento di sabbia che sale dal mio stomaco non esiste, così come non esisto io in certi momenti, così come la mia anima è in grado di annullarsi sotto la pioggia per riemergere stoffa di bambola fangosa. Chiederò ad un lampione d'inverno cosa ne pensa dei brividi, cercherò altre risposte dalle lenzuola che odio, calpesterò un altro fiore implorando perdono e mi alzerò alla sera nel rimorso di averlo fatto. Il vento di sabbia che sale dal mio stomaco è tutt'ora indicativo di un binario senza manutenzione e di una carrozza abbandonata tra gli scaffali di un capotreno ubriaco. Le bottiglie di vodka che ho dimenticato alle tue spalle sono state bevute ancora da chi non aveva sete e le mie valigie sono sempre più impolverate, così come quel letto che rifiuto di ammorbidire con l'acqua e di ricucire con i chiodi. Sorrisi e sciami di formiche passano nel piano di sotto e sento il loro dispiacere fondersi al rumore della tv, le donne anziane vivono più di me e minacciano la mia pelle con l'uncino delle loro tovaglie più costose. La stagione estiva. Sintomatica di piccoli ragni rossi indistruttibili. Il vento di sabbia che sale dal mio stomaco. Sintomatico di una felicità così blu da custodire nella penna di un piccolo volatile estinto.
sabato 9 maggio 2009
What If God Was One Of Us
Cari Amici
La giornata odierna vedrà impegnato il vostro qui assente in importanti manovre ecclesiastiche.
La stretta armatura giacca ed il cappio cravatta mi attendono per le ore 18, ora in cui varcherò il super portone di una chiesa per accompagnare un giovane ragazzo verso il sacramento della Cresima. Due giorni fa nel rispetto delle tradizionali procedure mi son dovuto confessare; una confessione/sedia bollente che ha avuto come risultato la convocazione imminente della Delegazione Pontificia e degli uffici Papali che, nella persona di Bernardo Guy della Santa Inquisizione, hanno sentenziato per una purificazione istantanea mediante rogo. Ora che mi sento puro ed ustionato, sono pronto per decentrarmi tra panche e croci sospese pronte a cadermi addosso, come penitenza e ripicca ulteriore del mio incazzatissimo amico Gesù.
venerdì 8 maggio 2009
Afterhours - Ballata Per La Mia Piccola Iena
L'autista che ti guida ha una sola mano,
ma vede cio che credi invisibile.
Nel tuo piccolo mondo fra piccole iene
anche il sole sorge solo se conviene.
Fra piccole iene, solo se conviene,
mia piccola iena, solo se conviene.
L'amore rende soli, ma è ben più doloroso
se per nemici e amici non sei più pericoloso.
La testa è così piena che non pensi più.
Ti si aprono le gambe oppure le hai aperte tu?
Aiutami a trovare qualcosa di pulito!
Uccidi ma non vuoi morire,
uccidi ma non vuoi morire.
Fra piccole iene, solo se conviene.
Mia piccola iena, solo se conviene.
Non puoi scordare dove son state le tue labbra; sai già come sarà, ma non sai più chi sei...
La testa è così piena, non riesci più a pensare che anche senza te si possa ancora respirare!
Quello che hai appena fatto ti ha fatto stare meglio!
Chi uccide ma non vuol morire, uccidi ma non vuoi morire!
Fra piccole iene, solo se conviene.
Fra piccole iene, solo se conviene.
Mia piccola iena solo se conviene,
Mia piccola iena
solo se conviene...
martedì 5 maggio 2009
Chillout Moods
Partire è un po' morire
rispetto a ciò che si ama
poiché lasciamo un po' di noi stessi
in ogni luogo ad ogni istante.
E' un dolore sottile e definitivo
come l'ultimo verso di un poema...
Partire è un po' morire
rispetto a ciò che si ama.
Si parte come per gioco
prima del viaggio estremo
e in ogni addio seminiamo
un po' della nostra anima.
Edmond Haracourt
lunedì 4 maggio 2009
Esistono strade senza asfalto piene di pozzanghere da evitare ed infinite spiagge senza sabbia, prive di ogni forma di mare da poter contemplare. Esistono piazze vuote e persone invisibili senza nessun sorriso in cui potersi cullare, derubate da ogni tipo di pelle che li possa contenere. Esistono occhi fatui e mani immobili, capelli senza colore e stelle sopra parole svuotate da ogni miraggio di spessore. Esistono diamanti vicini ma lontani, labbra socchiuse e sospiri che vorrei ancora, brividi impacchettati come sale e rumori che non smetterei mai di ascoltare. Esiste un mondo in grado di accendersi e spegnersi in un istante, luci brillanti in grado di scurire la mia allegria, abbracci così veri da trasformarsi in dolcissime lame d'oro. Esistono partenze dal gusto veleno, ritorni cosi forti da risollevare i tramonti e pianeti lontanissimi capaci di esplodere e precipitare, senza riuscire a fare alcun male.